Dopo una notte di guardia, alcune vettovaglie ritrovate e la scoperta di una struttura non troppo distante dall’accampamento, Eragon e gli altri a giorno inoltrato optarono per la grossa struttura tra i faraglioni.

La collina nascondeva un parete scoscesa, con rocce aguzze ed un sentiero a malapena accennato. La grande casa su palafitta era tutt’altro che semplice, il tetto di un turchese di incredibile bellezza era contornato da linee d’oro che ne aumentavano la luce, le pareti semplici di carta di riso e legno nascondevano l’ombra che vi si aggirava dietro. Dall’alto della collina, i dodici compagni osservavano la struttura, il suo interno, cercando di mettere a fuoco la figura che vi si aggirava all’interno. Il loro chiacchiericcio ed i loro continui bisticci però erano tutt’altro che silenziosi ed Il Vecchio non ci mise molto a capire che avrebbe avuto ospiti.

Scendere richiese parecchia fatica, solo il più taciturno di loro ebbe l’ardire di staccarsi dai continui battibecchi e portarsi avanti, al limitare della piccola passarella. La fame, la necessità di avere un tetto sopra la testa e la voglia di allontanarsi da quelle inutili discussioni lo mossero rapido fin giù alla spiaggia. Eragon, l’elfo che parla con le divinità, non era sicuro che la scelta di arrischiarsi verso quella casa fosse la scelta più saggia, così convinse i maghi ad allontanarsi, il pericolo poteva essere maggiore che all’accampamento.

Il gruppo di canaglie ed il soldato invece, erano più pratici. Era più semplice affrontare un singolo pericolo che potevano scorgere, dato anche il loro numero soverchiante, piuttosto che le insidie del bosco alle spalle dell’accampamento.

Venite, salite e rifocillatevi. Qui, avete un amico dalla vostra parte a meno che voi non mi siate ostili ed in tal caso troverete una morte veloce e silente.

Le canaglie, il soldato e la maga si fecero convincere e trovarono un alleato in quella casa. Un venerando uomo che da tempo viveva in solitudine e che per tanti anni cercava disperatamente la sua compagna senza mai riuscirci. Per l’ospitalità, dell’oro e delle armi, i 7 compagni che si erano fidati della loro sensazione (benché costantemente guardinghi) si accordarono col Vecchio. Loro, avrebbero cercato indizi su cosa fosse successo alla moglie del vecchio in cambio di quanto pattuito.

Nel frattempo nella zona dell’accampamento, il chierico con i maghi, mossi dalla fame e dalla curiosità si addentrarono nella foresta. La circospezione non era certo il loro punto di forza ma dalla loro avevano la magia. Si addentrarono nella fitta boscaglia, i rami e le erbacce logorarono ancora di più i loro già vestiti ridotti in poco più che stracci fino al momento che una serie di rumori sinistri li destarono alla loro ricerca di cibo.

Dalla boscaglia, un gruppo di dieci creature dalla pelle verde, occhi iniettati di sangue ed armi logore e rozze seppur estremamente taglienti, si palesò. I maghi colti alla sprovvista si ritrovarono in mezzo alla battaglia con armi affilate che gli tagliavano le carni, il sangue che già colava sulle loro vesti di stracci ed uno di loro già morto.

I piccoli pelle-verde sbraitavano e si agitavano, l’odore del sangue, della carne fresca era tutto ciò che interessava a loro