Quando la piccola imbarcazione raggiunse il piccolo distaccamento da Waterdeep sul fiume Dessarin, Rangrim si era completamente ripreso. Cassandra aveva chiesto alle forza della natura di curare le ferite del vecchio nano e queste, avevano accolto le sue preghiere. Il nano non ebbe molto da raccontare, Tarhun e lui tornarono al paese dopo averle salutate e quando giunsero vi erano già i primi focolai. La gente era in preda al panico ed il fuoco era divampato rapidamente. Loro accorsero e si apprestarono a dare aiuto quanto più rapidamente possibile, ma il fuoco non voleva saperne, era sempre più forte, più caldo e più distruttivo. Quando oramai ogni casa era lambita dal fuoco, da esso uscirono creature ammantate dalle fiamme. Armate di Spade trafissero ed uccisero ogni popolano sotto gli occhi increduli del nano e del dragonide. I due, cercarono di dare battaglia ma non c’era storia e furono costretti a rintanarsi nella locanda. Riuscirono a stabilire un buon compromesso ma quando le fiamme si fecero pericolose, il tetto iniziò a cedere. Le creature scomparvero quando Rangrim fu colpito da un’asse in fiamme, Tarhun cercò di aiutarlo ma non poteva permettere che quelle mostruosità scappassero. Tolse l’asse da sopra al Nano e si getto al loro inseguimento pochi minuti prima dell’arrivo delle tre donne.
Il nano raccontò tutto quello che ricordava e lo fece aiutato da un buon boccale di birra servito alla taverna dell’Unicorno Impennato. La donna che lo gestiva era una vecchia amica ed il costo era più che decente. Furono giorni un pò cupi ma quando finalmente tutti si stavano riprendendo ecco arrivare di nuovo l’inaspettato. Durante la cena, mentre Jessenia era fuori dalla locanda, sentì due uomini parlare fra di loro.
Allarmata dai discorsi fatti e sentendo che si stavano allontanando uscì dal suo nascondiglio e ne seguì uno. Quando dell’inseguito non aveva più tracce si rassegnò, decise quindi di tornare all’Unicorno Impennato e parlare di tutto agli altri, tre paia di occhi in più avrebbero aiutato in un eventuale nuova ricerca.
Una volta alla locanda, Jessenia spiegò a Cassandra, Rangrim e Keyleth l’accaduto. Il vecchio amico di Rangrim, Rein che avava ritrovato dopo una partita a carte e dopo l’aver fatto scoppiare una bella rissa, si dimostrò disponibile a mettere in giro per le strade qualche paio di occhi ed orecchie in più. I quattro però, volevano risolvere la questione subito. Jessenia e Keyleth si diressero verso il posto dove il Ranger aveva visto uno dei due uomini per l’ultima volta, mentre Cassandra e Rangrim cercavano tracce dell’altro.
Le due elfe tra mille difficoltà alla fine riuscirono a trovare qualcosa per poi raggiungere l’uomo e costringerlo ad entrare in un vicolo senza uscita ma non fu una sorpresa per il malvivente, anzi, fu lui a mettere alle strette le due donne. Ci fu una lotta senza esclusione di colpi, che vide le donne in difficoltà ma alla fine vincitrici ed il malvivente fu messo sotto torchio. I due dovevano aprire le chiuse dell’acqua, chiuse che portano alla città di Waterdeep il prezioso elemento del Dessarin.
Corsero a perdifiato, l’incidente nel vicolo le aveva rallentate fin troppo e c’erano tutti i presupposti per non arrivare in tempo. Quando giunsero nel lato più a sud della città , l’uomo era già agli argani e li stava già sabotando. Le donne scattarono in quella direzione, mentre Cassandra e Rangrim si unirono a loro sbucando da un vicolo ma fu tardi. Il sabotaggio venne perpetrato. Gli argani si mossero, le mura mobili si sollevarono e qualcosa di strano e spaventoso allo stesso tempo si riversò in città . L’acqua era rosso sangue ed insieme ad essa, migliaia di fantasmi gli scorrevano sopra. L’uomo gridò “Mio Signore Loviatar sono pronto…” prima che la marea di fantasmi lo travolse costringendolo a grida strazianti e dolori atroci.
I quattro, al vedere quanto accadeva, restarono impietriti, fu il distaccarsi di uno Spirito Banshee a ridestare la loro attenzione. I quattro fecero parecchia fatica e vennero ulteriormente rallentati al punto che, nonostante la banshee fu sconfitta, non era più possibile fermare l’icore rosso ne tanto meno i fantasmi.
Una corsa contro il tempo fallita e la città di Waterdeep invasa da sangue e fantasmi.